"Il libro blu" di Fernanda Raineri, editrice "La Case books" di Los Angeles Pubblicato il 31 maggio 2013 da lucafavaro.over-blog.it
Dopo aver reso onore alle Alpi Apuane ambientandovi il suo primo romanzo (La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante che trovate recensito in questo stesso blog) Fernanda Raineri si dedica all’ America. I protagonisti sono gli stessi del romanzo precedente, ossia Stella che aveva nel frattempo scritto un libro riscuotendo un buon successo, la sorella Glenda che in questo romanzo viene posta un po’ in secondo piano, gli amici Frank e Rebecca che si sono trasferiti a Boston, negli Stati Uniti, e che si mantengono in contatto con Stella telefonicamente o chattando.
Devo confessare che leggere questo romanzo ha riacutizzato in me la nostalgia di quel poco d’America che ho avuto la fortuna di visitare, e che spero di rivedere al più presto, nonché il desiderio di incontrare gli amici Americani, sempre gentili, aperti, disponibili, sorridenti, festaioli e indubbiamente, socialmente parlando, con parecchie marce in più rispetto a noi Italiani del nord-est. A parte questo la storia comincia con l’invito a Stella e Glenda da parte di Frank e Rebecca di andare a trovarli a Boston e passare con loro il Capodanno, invito che Stella accetterà volentieri, ma la sorella Glenda invece, causa malessere, sarà costretta a rifiutare. Un po’ dispiaciuta, ma per niente impaurita dalla prospettiva di affrontare il viaggio da sola, Stella in aereo incontra il NewyorkeseGerry, che incontrerà nuovamente a New York e che si unirà al gruppo di nuovi amici, e due fidanzati inglesi: Paul e Scarlett, scoprendo che la coppia pernottava in un albergo nelle vicinanze della casa di Frank e Rebecca. Stella, Frank, Rebecca, Paul, Scarlett e Gerry formano proprio un bel gruppo, affiatato da subito e pieno di voglia di divertirsi. Il loro desiderio è quello di festeggiare il nuovo anno visitando buona parte degli Stati Uniti, soprattutto la zona delle riserve indiane, ma le cose a un certo punto prendono una piega ben diversa da quanto programmato dai ragazzi. A casa di Frank e Rebecca, Stella scopre di aver scambiato il suo bagaglio in aeroporto con quello di qualcuno altro, e per questo disguido, di essere entrata in possesso suo malgrado di un libro che scotta, ricercato dai servizi segreti e contenente informazioni assolutamente “top secret”. “Il libro blu” appunto. A questo punto i giovani si trovano a fuggire, braccati sia dai delinquenti che cercano di riappropriarsi del libro, sia dai servizi segreti, e per un malinteso, a scappare persino dalla polizia che a loro insaputa avrebbe dovuto proteggerli. A un certo punto entra in scena un personaggio sicuramente molto gradevole: niente meno che Keanu Reeves, che in un primo momento, per vendicarsi di un’ammaccatura della moto causata da una manovra errata da Gerry nel tentativo di fuggire alla polizia, si aggiunge al gruppo di cacciatori dei ragazzi, ma poi, complici circostanze varie, si trova a incontrare e persino entrare a far parte del gruppo. Keanu, bisogna proprio dirlo, non può non rubare la scena ai ragazzi. A un certo punto diventa il protagonista di spicco del romanzo, anche se la sua presenza richiama molto i personaggi da lui interpretati nei vari film, più che la sua vera persona. Stella, innamorata da sempre del suo eroe, ottiene persino di essere abbracciata, difesa e coccolata dal buon Keanu, diventando così una delle poche persone al mondo che hanno la fortuna di incontrare il proprio idolo, e di passare persino del tempo con lui condividendo una certa intimità.
A questo punto il romanzo comincia a prendere una piega davvero drammatica. Dietro al “Libro Blu”, da sempre tenuto segreto e protetto dalle autorità militari Americane, si nasconde un terribile segreto, ovvero la minaccia di un attacco di alieni malvagi, abitanti del pianeta X, il cui avvicinamento alla Terra sarebbe responsabile di tutta la negatività di cui la Terra sembra impregnata, causando disastri, ma anche alterazioni delle menti umane con il conseguente aumento dei delitti, dei suicidi, insomma tutto quanto di più negativo possiamo incontrare nella vita di tutti i giorni.
Devo dire la verità, questo aspetto mi ha fatto riflettere. Quante volte l’uomo scarica le proprie responsabilità sul cosmo? Basti pensare agli oroscopi, che ogni anno annunciano guerre, carestie, delitti vari giustificando tutto questo con il transito dei pianeti nelle varie costellazioni. Come che, il fatto che nella terra le guerre imperversano, non fosse causato dalla colpa della malvagità e stupidità umana, ma bensì dai pianeti, che se ci pensiamo bene non fanno niente di più del loro dovere. Semmai, a non fare il suo dovere è l’uomo. Ma lasciamo perdere varie considerazioni pseudo-filosofiche più o meno condivisibili. Nel romanzo l’umanità può beneficiare dell’aiuto degli alieni amici dell’uomo, che a dire la verità non possono fare più di tanto per la salvezza della specie umana, ma possono comunque pregare per questo. Saranno sufficienti le loro preghiere? Il genere umano, in questa storia si salverà? A voi la scoperta di questo finale, che non è privo di un certo dispiacere, di amarezza e tristezza.
Numerosi sono gli spunti di riflessione che Fernanda ci dona in questo suo romanzo, che rispetto al suo predecessore vede un notevole passo avanti, tanto nello stile di narrazione, quanto nell’articolazione della trama. Fernanda scrive in modo splendido. Riesce sempre a infondere al lettore pace e serenità, anche quando racconta avvenimenti spiacevoli.
Fernanda rivela una serenità caratteriale di fondo, e non tradisce mai una grande positività, un piacevole ottimismo, e una visione della vita sempre positiva, anche quando sembra che le cose prendano una piega negativa, non tradisce mai Fernanda una rassicurante fiducia di fondo.
Mai perdere la speranza nella vita, e mai smettere di vivere con un atteggiamento sereno e positivo, mai abbandonare uno sguardo giovane, fresco, arioso e sereno della realtà.
Grande Fernanda. Un’artista a tutti gli effetti.
“Il libro blu”, è pubblicato dalla casa editrice GDS in formato cartaceo, ed è reperibile nelle librerie e ordinabile anche nel sito della casa editrice. Recentemente è uscito il formato ebook, pubblicato dalla casa editrice La Case Books di Los Angeles, ordinabile quindi nel sito della medesima casa editrice.
Fernanda Raineri è nata a Massa Carrara, ai piedi delle Alpi Apuane. Fin da piccola ha sempre avuto passione per il disegno e la poesia. Partecipa in gioventù a qualche mostra di pittura locale, e anche da adulta, mentre lavora come impiegata, si dedica alle sue passioni artistiche, direi con ottimi risultati. Dal 2003 al 2007 ha collaborato con un’azienda del Nord Italia produttrice di accessori moda, realizzando con successo disegni per sciarpe di seta e foulards.
Ha partecipato con le sue opere di grafica a diversi concorsi internazionali, ricevendo diversi premi come ad esempio: “Concorso Internazionale di pittura, scultura e grafica, città di New York”, “Premio internazionale di Tokyo 2011 per pittori, scultori e grafici”, nonché vari concorsi ad Atene, Montecarlo-Monaco, pubblicazione su “Avanguardie Artistiche”, selezionata al 1° Gran Premio delle Cinque Terre” e al “Premio Artistico Nazionale Effetto Arte”.
Dal punto di vista letterario, ha pubblicato “La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante” prima edizione con Altromondo editore, mentre la seconda edizione assieme con “Il libro blu” e “Il pianeta Valm-Ikas” dalla casa editrice GDS. Oltre a questo parecchie sue poesie e racconti sono stati premiati a concorsi nazionali e internazionali. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Pulviscolo di stelle” con “La Gru”, e alcuni racconti nelle antologie “Una fiaba per sorridere, una fiaba per commuoversi” e “L’uomo ha bisogno dell’uomo” sempre editi dalla casa editrice “La Gru”.
Direi una carriera piuttosto prolifica.
Intervista a Fernanda Raineri a cura di Luca Favaro
1 - Qualche parola per auto-presentarti, chi è Fernanda Raineri?
Sono nata a Massa, solare cittadina, situata tra le Alpi Apuane e la costa Versiliese. Lavoro da 30 anni come impiegata e in questi ultimi anni ho sentito il bisogno di tornare a coltivare le passioni artistiche che ho avuto fin da piccola. Precisamente dal 2003 ho ripreso a disegnare e dal 2007 a scrivere. E sono ben contenta di averlo fatto, visto i discreti successi, che fino ad oggi ho raccolto.
2 – Discreti successi? Non minimizzarti Fernanda! Disegnatrice di moda, pittrice premiata e affermata, poetessa, scrittrice, direi che sei un'artista a 360 gradi. In quali di questi ambiti riesci ad esprimere meglio te stessa?
In questo momento sicuramente nella scrittura, non riuscendo a dedicarmi a tutte le mie passioni, a causa degli impegni lavorativi e famigliari. Ho lasciato da parte (temporaneamente) il disegno e la poesia, dedicandomi solo alla narrativa ed ho scritto molto: tre libri, un’antologia poetica ed ho in cantiere altre storie, mi piace molto inventare.
3 - Entrambi i tuoi libri si rivolgono ai giovani, così come qualche altro tuo racconto ( ho letto anche il tuo Carol' s Christmas inserito nell'antologia della Gru, perché me l'ha regalata una mia amica che compare con un suo racconto). Ti piace rivolgerti particolarmente ai giovani? Che tipo di messaggio vorresti trasmettere loro?
Beh, sicuramente che il futuro della terra è nelle loro mani. Come ha detto Papa Giovanni Paolo II “non abbiate paura del futuro perché il futuro siete voi”, anche se mi rendo conto che in un momento storico come quello che stiamo vivendo il pessimismo incombe. Ma la speranza, la tenacia non ci devono mai abbandonare e nemmeno i nostri sogni.
I giovani sono i custodi di quel che rimane di questo pianeta, dobbiamo cercare di salvare il salvabile, indietro non si può tornare e ciò che è andato perduto ormai non si recupera.
4 - Il tuo primo libro (Il monte Tambura...) è ambientato nelle Alpi Apuane dove tu vivi, e riesci davvero a far respirare al lettore l'aria che si respira in quei posti, si vede insomma che è scritto da una persona che conosce molto bene quelle zone. Devo dire però che la stessa cosa si nota anche in questo romanzo ambientato in America, si capisce che in qualche modo la conosci. Come mai hai voluto ambientare il romanzo in America? La mia sensazione è che l'America ti ha affascinata parecchio, o sbaglio?
Sì, sono stata due volte in America, molti anni fa, prima dell’attentato alle torri gemelle. Allora si respirava un’aria sicuramente diversa da quella che si respira oggi negli USA. Non c’era l’incubo “terrorismo” e la crisi economica mondiale, era ancora la terra delle opportunità e della libertà.
Ho visto New York e Philadelphia e sono rimasta affascinata da ambedue in maniera diversa.
Philadelphia si presenta più come una città a dimensione europea, più a dimensione d’uomo. Mentre la periferia è vasta e c’è tantissimo verde, dove sono immerse anche scuole e università, il centro città è di dimensioni ridotte ed è visitabile a piedi. Ha tutta una bella parte storica da visitare, infatti Philadelphia è la culla della storia americana: qui fu firmata la Dichiarazione di indipendenza e la Costituzione degli States ed è la sede della prima Casa Bianca.
Ho trovato un popolo disponibile e socievole e soprattutto “organizzato”. Mi ricordo che dietro casa, dove ero ospite, c’era una fermata del treno, non una stazione… una fermata del treno che assomigliava molto ad una fermata dell’ autobus.
Con questo treno sono arrivata alla stazione centrale di Philadelphia (enorme, ma organizzata).
New York è un mondo a sé, i suoi grattaceli, le sue strade enormi, un traffico infernale chiazzato da tantissimi taxi gialli, che ho provato personalmente.
Corrono in mezzo al traffico come se dovessero portarti dall’altra parte del mondo.
Il rumore, gli odori, migliaia di persone che si muovono incessantemente per le street a tutte le ore (La città che non dorme mai). Tanti tipi “colorati” e tanta bella gente.
Dovunque ti giri vedi questi grattacieli che si ergono sull’asfalto e in fondo alla street vedi il cielo, non ci sono colline all’orizzonte, ma il cielo che si mostra tra le ombre dei grattacieli. Poi in mezzo a tutto questo cemento, ecco il Central Park, un’isola meravigliosamente verde, come rifugio dal traffico frenetico delle street e dallo smog di questa città cosmopolita.
5 - Questa domanda potrebbe sembrare un po' stupida, ma sono curioso: hai incontrato davvero Keanu Reeves?
No, purtroppo. Mi piacerebbe. Spero che un giorno sappia del mio libro…
6 - Nei tuoi libri preferisci regalare emozioni o spunti di riflessione?
Ambedue. Quando si condividono delle emozioni, secondo me automaticamente si provocano anche degli spunti di riflessione.
7 - Ho avuto modo di leggere alcuni tuoi racconti comparsi in varie antologie, così come ho recensito la tua splendida raccolta di poesie "Pulviscolo di stelle", e devo dire che in tutti ho trovato una dimensione spirituale molto aperta, ariosa, ispirata. Qual'è il tuo rapporto con la spiritualità (da non confondere con religiosità)?
Secondo me la spiritualità è fondamentale, soprattutto per chi crea, sia dal punto di vista artistico che letterario. E’ una risorsa ed è dentro di noi, a volte assopita, dobbiamo solo risvegliarla.
8 - Devo dire la verità, il tuo stile di scrittura è davvero godibile. e anche nei momenti di tensione nei tuoi romanzi, riesci comunque a donare un senso di tranquillità, pace, serenità. Leggere un tuo libro è davvero rilassante. E' un tuo desiderio quello di donare serenità attraverso i tuoi libri, o è una cosa spontanea?
Penso sia una cosa spontanea, non sapevo di avere questo dono.
9 - So che sta per uscire una tua nuova raccolta di racconti, puoi parlarcene anticipando qualcosa?
E’ già uscita il 21/04 edita dalla casa editrice Digital Index di Modena. E’ una raccolta di 5 racconti di genere diverso, per lo più premiati in premi letterari nazionali e internazionali. Il titolo è stato preso da uno dei racconti della raccolta: “Miracolo a Fortaleza”.
Pur essendo di genere diverso contengono tutti lo stesso elemento di base: l’amore per la vita sotto molteplici aspetti: l’amore per i bambini, per gli animali, per la natura e l’universo.
10 - Oltre a questo, hai altri progetti letterari in vista?
Ho in scadenza alcuni concorsi letterari e finirò di scrivere due opere letterarie: un racconto e un romanzo.
11 - Stai organizzando presentazioni o avvenimenti particolari? Se sì, sei in grado di anticipare qualche data?
Non sto per il momento organizzando presentazioni, ma se questo avverrà lo saprete presto…